VIVI AVIS MEDE,
Leggi le nostre comunicazioni


Storia Avis Mede

Nell’Ospedale di Mede spesso bisognava ricorrere a trasfusioni di sangue; poiché ancora non c’era la possibilità di conservarlo in flaconi, si doveva cercarlo al momento del bisogno e farne un uso quasi immediato, al più lo si teneva a “bagnomaria” per un paio d’ore.
Le necessità di sangue potevano giungere improvvise, di giorno ed anche di notte. Che fare allora? Il dottor Giuseppe Soldati ricorreva al telefono e pregava alcuni suoi amici disposti ad accorrere per la donazione.

Molte volte tutto si complicava: i donatori erano pochi e non sempre reperibili.
Una sera dell’anno 1961 occorreva sangue, il dott. Soldati corse fino a Lomello in cerca di un vecchio donatore che pensava di trovare in un bar del paese, entrò e non vedendolo rientrò in tutta fretta a Mede; seduto ad un tavolo di un bar vide un signore a cui fece la proposta, questi accettò, si alzò e raggiunse l’Ospedale.
Quel signore era Giuseppe Gagliardi, che quella sera donò il suo sangue ed in seguito offrì tutta la sua disponibilità ad un’associazione che stava ormai per nascere a Mede.
Fu infatti socio fondatore con il prof. Luciano Pasquali, il dottor Giuseppe Soldati, Roncaroli Carlo, Taverna Cesare, Ceci Francesco, Ricaldone Armida, Vecchi Aurelio, Falzone Tino e Camera Natale.

I Soci storici non meno importanti che si sono succeduti negli anni essendo parte attiva dell’organico, sono stati: Bellentani Attilia, Cordara Roberto, Galaschi Dott. Donatella, Musetti Giorgio, Podestà Bruno, Taccone Emilio, Pasin Franco, Pini Giuseppe, Pini Pietro, Pini Luigi, Bottini Luigi, Bocca Pier Luigi, Ivaldi Umberto, Zanada Piero, Giuliani Adelio.
Storico presidente della Sezione è stato Pietro Tosi, dimessosi nel 2005 dopo oltre 40 anni di guida dell’Associazione.
 
L’A.V.I.S.  ( Associazione Volontari Italiani Sangue ) è  un’associazione di volontariato apartitica e aconfessionale, che non ammette discriminazioni di sesso, razza, lingua, nazionalità, religione, ideologia politica; ha lo scopo di promuovere la donazione di sangue - intero o di una sua frazione - volontaria, periodica, associata, non remunerata, anonima e consapevole, intesa come valore umanitario universale ed espressione di solidarietà e di civismo, che configura il donatore quale promotore di un primario servizio socio-sanitario ed operatore della salute, anche al fine di diffondere nella comunità locale i valori della solidarietà, della partecipazione sociale e civile e della tutela del diritto alla salute.